Severin ("Rossato") (emigrata in Argentina)

“4 Febbraio 1862. Severin detto Rossato Francesco, figlio dei jugali Giovanni del fu Francesco e De Tomas Daria del fu Gio.Batta di questa Parrocchia, è nato stamane alle ore 6…”. Atto di battesimo steso da Gregorio Bianchi Arciprete di Castagnole.

Francesco Severin Rossato è il capostipite di una famiglia che va espandendosi tuttora nell’America del Sud. I Severin “Rossato” erano comunque presenti a Castagnole e soprattutto a Paese già nel Settecento, ben prima della venuta al mondo del suddetto Francesco, con altri omonimi suoi antenati, pure detti Rossato, un soprannome che, pertanto, si tramanda da alcuni secoli.

Sulla linea retta dei Rossato, già nel 1726 troviamo Francesco sposato con Lorenza, che generarono, tra gli altri, Giobatta (1765) che si ammogliò a Anna Favaro. Questi generarono Antonio e Francesco Maria (1805), marito di Giulia D’Alessi, dai quali vennero al mondo Giacomo (1833-1928) che formò la sua famiglia con Costanza Vendramin, Luigi, che si accasò con Angela Pasqua Granello, e Giobatta marito di Daria De Tomas, genitori di Francesco che emigrò in Argentina.

Giacomo e Costanza Vendramin erano i genitori di Antonio (1865-1950) detto Toi, marito di Ida Vendramin - (1875-1956) detta Marieta - e già carabiniere reale. Questa famiglia abitava a Paese-Sovernigo, in Via Trieste 23. Erano genitori di quattordici figli tra i quali era Umberto, in arte Berto Rossato, famoso pittore locale che affrescò, tra l’altro, la chiesa arcipretale di Paese. 

Luigi e Angela Granello erano genitori di Giovanni (1876) Severin detto Rossato, domiciliato in Canizzano (Treviso), che sposò Angela Bresolin (1880), figlia di Angelo e Anna Bortolanza, da Castagnole. Dall’atto di matrimonio di questa coppia – 4 gennaio 1913 - emerge che l’uomo faceva il carrettiere, ossia il trasportatore di materiali con carri trainati da quadrupedi, la moglie invece era contadina. Giovanni, prima del matrimonio era stato ventotto mesi all’estero. Non è conosciuto se da militare o da emigrante.

Francesco Severin, figlio di Giobatta e di Daria De Tomas, emigrò dunque in Argentina con il fratello Giovanni (1860-1903) a fine Ottocento, dopo aver girovagato come bracciante nelle campagne del Piemonte, in particolare a Villafalletto in provincia di Cuneo, feudo dei conti Falletti marchesi di Barolo. In questo piccolo paese, ricco soprattutto di pregiati vigneti, s’innamorò di Anna Alladio, la sua futura sposa, con la quale attraversò l’Oceano Atlantico portandosi nelle Americhe, allettato dalla voglia di migliorare la propria condizione in un periodo in cui a prendere il vapore erano centinaia di migliaia di lavoratori, contadini per lo più analfabeti, che andavano a lavorare nella grandi piantagioni o nella pampa sconfinata in cui lo sguardo può spaziare lontano e dove terra e cielo si fondono in perfetta simbiosi. 

Partiti da Villafalletto intorno al 1890, Francesco e Anna si sposarono il 13 ottobre 1891 in terra straniera dove accesero la scintilla di una copiosa discendenza. Ebbero infatti sette figli sudamericani. 

[…] Francesco Severin (“Rossato”) di Castagnole era il terzogenito. […] Francesco Severin e Anna Alladio si stabilirono quindi a Nogoya, nella fertile provincia Entre Rios posta tra i fiumi Uruguay e Parana e lì nacquero i loro figli. Facevano i contadini come era richiesto a chi partiva, poiché era l’unico mestiere che sapevano fare e di cui c’era bisogno. Un altro era quello di mandriano dato che l’Argentina è formata da grandi praterie - la pampa - dove si allevano milioni di capi di bestiame da carne che tuttora raggiungono le tavole di tutto il mondo. Purtroppo, come spesso accadeva in questi casi, non si hanno grandi certezze sull’evoluzione di questa famiglia anche se è certo che la coppia ebbe un maschio e sette femmine, che si sposarono in quella terra, una delle quali, come si vedrà più avanti, diede continuità per discendenza femminile al ramo dei Severin “Rossato”. 

Figlie di Francesco e Anna Alladio erano: Teresa Maria (1893) che sposò Ricardo Gomez; secondogenita era Ida; c’era poi Yolanda, moglie di Juan Carbini, coniugi senza discendenti; quindi Francisca, nubile; Ana Maria, insegnante di musica a Gualeguaychu, deceduta nel 1964, e Miguel sposato con Saba Calero. 

Interessante appare l’avventura della famiglia Dalcol, quella della sposa di Juan Francisco Severin, che giunse in Argentina a fine Ottocento, più o meno al tempo di Francesco Severin, viaggiando su una boat people, un catorcio che rischiava continuamente di disintegrarsi tra i flutti con tutto il carico. […]

(la bella storia di questa famiglia è descritta interamente nel 4° vol. “Famiglie d’altri tempi”.

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