Moro ("Mori")

Moro donne Porcellengo 1966 wNel mondo contadino i matrimoni si celebravano prevalentemente in due periodi dell’anno, a Carnevale e a San Martino, ossia prima dell’inizio dei lavori nei campi e al termine del raccolto.
Nel Novembre 1869, in Padernello, frazione di Paese (Treviso), due fratelli nati a Falzè di Campagna ma residenti a Porcellengo, sposavano due belle ragazze del posto. Si trattava di Luigi e Antonio Moro. Il primo era del 1836 e l’altro cinque anni più giovane. Luigi si unì con Maria Sartor (1847), figlia di Giuseppe e di Giovanna Zanatta. Antonio sposò Teresa Maritan, figlia ancora minorenne di Angelo e Irene Gasparini (1850). Queste giovani coppie di sposi donarono un impulso decisivo alla discendenza dei Moro, che si sviluppano tuttora.
[...] Testimonianza dei Moro emergono dall’archivio parrocchiale, registro dei battesimi: “Lì 2 Gennaio 1914. Moro Maria, figlia di Giuseppe di Pietro e di Maschio Lina fu Abramo, uniti in S. Matrimonio a Loria il 2 Dicembre 1905, nacque il 31 Dicembre 1913”.
In Padernello c’erano fin dal Seicento i Basso, poi soprannominati “Moro”. Non è chiaro se il nomignolo fu attribuito per una caratteristica fisica o, più probabilmente, per qualche attinenza con la famiglia Moro presente nella stessa località. Infatti, il 6 Febbraio 1888 si congiungevano in matrimonio Luigi Moro e Maddalena Mussato. Luigi era figlio di Michiele e di Luigia Mattiazzo, nato a Paderno di Campagna il 26 Giugno 1861 e domiciliato a Ponzano.
[...] A Porcellengo, frazione del Comune di Paese (Treviso), ci sono tuttora i Moro soprannominati “Mori”, che s’insediarono verso la metà del XIX secolo, provenendo da Falzè di Trevignano. Vi arrivò per primo Joele (1801-92), figlio di Antonio e Felicita Berlese, con la moglie Pasqua Bandiera e i loro tre figli. Oltre ai due sopra citati, c’era anche la giovanissima Angela (1846-1934), che sarà moglie di Sante Favotto (“Smaniòti”).
I “Mori” di Porcellengo abitavano in quella che è ancora soprannominata località “Settesbarre”, esaurientemente descritta nel secondo volume di questa serie - famiglia Visentin (“Zanini”) - attuale Via Marzelline. Qui i villici Moro possedevano la loro casa con otto campi di terra. Vi risiedevano le famiglie dei figli di Antonio e Teresa Maritan: Angelo, Domenico e Ferdinando. In precedenza c’erano anche i discendenti di Luigi (1836-1925) e Maria Sartori (1847). Questi avevano generato sette figli: Giuseppe (1871) che si unì a Pasqua Pontello; Luigia Filomena (1874); Pasqua (1876); Gioele (1876), che si coniugò con Costanza Candida Rossi, la discendenza dei quali emigrò a Latina; Teresa (1880); Alessandro Albino (1881), marito di Amalia Piccolo; Luigia Maria (1885-1960), che si maritò con Giuseppe Gasparini da Padernello.

LA FAMIGLIA DI ANGELO
Angelo detto “Eto” (1870-1955), figlio di Antonio e di Teresa Maritan, aveva sposato Amalia Zandonà (1878-1969), contribuendo ad allargare il casato dei Moro mettendo al mondo una decina di eredi. Primogenita era Emma (1901-85), che si accasò con Antonio Bianchin. Erano poi giunti i gemelli Antonio e Luigi (1903), Maria (1905), e poi Maria Viginia (1906-78) che si unì ad Antonio Favotto. Nel 1908 vide la luce Anna, morta nel 1973 moglie di Antonio Francescato (1901-70), alla quale seguì Pietro Giovanni (1910-73), marito di Domenica Basso (1915-2000) dei “Mori”. Pietro, tra il 1956 e il 1960, andò a lavorare in Germania nella ricostruzione delle infrastrutture lesionate dalla guerra. Aveva poi trovato lavoro in patria presso le distillerie Tonini di Treviso. [...]

LA FAMIGLIA DI DOMENICO
Domenico, detto Meno, fratello di Angelo-“Eto” e di Ferdinando-“Nano”, aveva sposato Angela Durante (m. 1948) da Povegliano, che gli aveva assicurato una discendenza di nove eredi, tre di sesso maschile e sei femmine. Fu questa una generazione che proiettò la famiglia Moro di Porcellengo oltre i confini nazionali dove tuttora si va sviluppando.
Il primo ad espatriare fu il primogenito Joele Giordano (1894), che aveva sposato nel 1929 Antonia Boldrin (“Bravi”) da Padernello. A Porcellengo ancora si ricordano di quando Gioele ritornava a trovare i suoi congiunti portandosi da Chicago la vistosa Cadillac di grossa cilindrata, status simbol del suo successo americano, che a stento passava per le strette e polverose strade comunali. Allora si faceva festa, cantando e ballando il cha-cha-cha sotto il porticato di casa. [...]

LA FAMIGLIA DI FERDINANDO
Ferdinando, chiamato Nano (1876-1955), e la moglie concittadina, Luigia Zago (“Pinza”, 1886-1923) si erano coniugati nel 1906, accendendo così la miccia della loro famiglia. Ebbero sette figli, nati tra il 1907 e il 1923. Erano tempi assai difficili, caratterizzati da una diffusa povertà, aggravata da guerre contro i turchi in Libia e poi da una disastrosa guerra mondiale. Erano tempi di lotte politiche e di classe.
[...] Il 1917, anno in cui vedeva la luce la quinta dei figli di Ferdinando Moro, fu l’anno cruciale della Grande Guerra, così chiamata perché si combatteva su più fronti, oltre che in Europa anche in altre parti del mondo. [...] Durante il periodo bellico, la moglie di Ferdinando faceva valere la capacità di leggere e scrivere, tenendo corrispondenza con gli uomini al fronte per conto delle amiche...

(La lunga storia di questa famiglia si può leggere nel 3° volume Famiglie d’altri tempi, reperibile on-line su www.macrolibrarsi.it, o presso lo stesso autore)

Please publish modules in offcanvas position.

Free Joomla! templates by AgeThemes