I migranti partivano rivestiti della loro dignità, indossando il vestito da festa, l'unico che possedevano, perché non volevano apparire degli straccioni, ma lavoratori volenterosi, con una buona reputazione. Con queste qualità se ne andavano migliaia di giovani, e così facendo si sono conquistati una stima universale.
Un libro di racconti, di storie vere, per ricordare chi ha lasciato il proprio paese intraprendendo l'avventura migratoria per cercar fortuna, come si diceva allora, per trovare quella vita decorosa che in patria era preclusa.
Senza memoria rischiamo di smarrirci. Lo si comprende da questo volume di testimonianze raccolte da voci ormai scomparse. È la vita delle famiglie rurali degli ultimi secoli, dalla nascita alla morte, vista e documentata dai parroci. Una ricerca singolare, un saggio sulla civiltà contadina che si legge come un romanzo. Un peregrinare nel tempo tra storia, fede, racconti e leggende che può costituire una guida per ricostruire la genealogia e la saga della propria famiglia.Il passato è come una stella che continua ad emanare luce anche se estinta. Oggi si corre tanto, ma forse senza sapere bene dove si è diretti. Per andare avanti è necessario talvolta fermarsi, riavvolgere il nastro e prendere spunto da chi per certe vie è già transitato.Non c’è fonte migliore di libri come questo per comprendere le radici della società in cui ci realizziamo. Da sempre gli storici si sono focalizzati sui grandi avvenimenti, sulle conquiste e crollo degli imperi, sulle ideologie dei ceti dominanti, dando importanza ai fatti in sé senza metterci il pathos, cioè senza percepirne con i sensi la consistenza umana. Questo volume, come i precedenti della stessa serie, fa un po’ di giustizia.